Cosa fa preferire un professionista ad un altro? I suoi valori. Il public speaking aiuta a comunicarli, bene
di Elisa Colleoni
Il personal branding è la calamita. Il public speaking è la bussola che ci orienta per costruire reputazione, credibilità, affidabilità.
Strumenti che consentono ad ogni libero professionista di rispondere a una domanda, una specifica, fatidica, domanda:
“perché un cliente dovrebbe scegliere me piuttosto che un’altra figura del mio stesso campo?”
Se ci pensi, saper dare una risposta è la base del personal branding.
Significa essere consapevoli del proprio valore, delle specificità uniche che solo tu puoi offrire a chi si rivolge a te e che ti differenzia dal resto del mondo: il “taglio” che dai al tuo lavoro, il tuo metodo, il tuo modo di farlo, i valori che persegui nella professione e via dicendo.
Public speaking per raccontare chi sei e quanto vali
Tu, lettore, potresti già avere una risposta a questa prima domanda, e allora passo alla seconda:
“sei in grado di raccontare ciò che ti rende unico/a ad un potenziale cliente coinvolgendolo e presentandoti realmente per quello che vali?”
E’ proprio qui che spesso (troppo spesso, oserei dire) casca l’asino.
Presentare se stessi, un’impresa
Il cosiddetto public speaking (che preferisco di gran lunga definire alla vecchia maniera come l’arte del parlare in pubblico) è la conditio sine qua non di chi, come il freelance, ogni giorno deve saper presentare sé stesso e quel che offre nella maniera più efficace possibile.
Da dove cominciare per verificare se sai raccontarti al meglio?
- Chiediti se nella tua presentazione tipo dichiari o tralasci i tratti che ti distinguono, il tuo valore aggiunto.
Le 6 regole d’oro del public speaking
- Immagina il tuo interlocutore tipo: che età ha e (quindi) quali sono i suoi valori, che punto di vista ha rispetto al servizio che gli offri, cosa può apprezzare di te e su cosa dovrai invece puntare per convincerlo?
- Butta nel cestino parole e frasi inflazionate che senti e leggi urbi et orbi dagli altri professionisti nel tuo campo e cerca parole nuove, frasi sincere e chiare che esprimano al meglio te stesso e il tuo modus operandi.
- Osserva gli altri parlare e chiediti cosa puoi “rubare” da loro, sempre adattandolo alla tua personalità.
- Prova e riprova: scrivi una traccia del discorso e registrati.
- Riguarda il video e osserva come ti muovi e che espressione hai (se accogliente e rassicurante o fissa e impacciata), a che ritmo parli (a macchinetta o con troppe pause), se prendi fiato o se arrivi alla fine del periodo asfissiato/a, se sei stato troppo prolisso/a o troppo sintetico/a, se il tuo discorso è coerente e ben articolato o frammentario e dispersivo, se la tua voce è presente e piacevole o bassa e timida… insomma, criticati come se fossi uno spettatore al tuo stesso discorso.
Sei punti impegnativi ma da non sottovalutare mai.
Perché oggi tutti comunicano, online e dal vivo… abbiamo esempi ovunque di chi è riuscito ad avere séguito grazie al proprio modo di parlare in pubblico.
E tu freelance puoi, anzi devi, saper fare lo stesso e anche meglio.
Elisa Colleoni è consulente di comunicazione in pubblico e founder del progetto Dialogico.
Diplomata in recitazione nel 2008, studentessa di canto lirico e filosofia, dopo avere calcato le scene per dieci anni, mette le proprie competenze al servizio di chi sente l’esigenza di migliorare le proprie capacità comunicative di fronte al pubblico, per lavoro e nella vita.