Il lavoro del futuro è digitale. Lo avevamo già capito, ma la pandemia ci ha costretto a una rivoluzione mentale oltre che professionale.
Da un lato le aziende hanno dovuto ripensare processi e procedure per adeguarsi velocemente e vincere le resistenze al lavoro da remoto.
Dall’altro i freelance, da sempre abituati a lavorare da ogni luogo, da casa o da co-working, perfino sui mezzi di trasporto.
Al centro un futuro del lavoro che
- non è più legato a un luogo,
- diventa globale e virtuale, ma
- richiede competenze trasversali,
- un apprendimento continuo e
- una propria specializzazione.
Professioni del futuro
Anche chi aveva resistenze ha dovuto cedere e riprogettare i flussi da remoto per i propri dipendenti o aggiornare le proprie competenze per non rimanere fuori o indietro.
Intanto il digitale è entrato prepotentemente nel mondo del lavoro e nelle abitazioni.
Una ricerca di Microsoft condotta di recente ha messo in evidenza un dato importante: il lavoro da remoto nelle imprese, a partire dal primo lockdown, è passato dal 15% del 2019 al 77% del 2020.
Pensate a come abbiamo dovuto reinventare gli spazi per definire, anche in casa, i confini tra vita professionale e personale. Le abitazioni che diventano uffici, gli uffici che si smaterializzano e l’online che impone di adattarsi a nuove forme di relazione mediate dalle piattaforme per videoconferenze.
I freelance erano già preparati. Abituati a trascorrere ore davanti al monitor o allo smartphone, da casa come da qualunque altro luogo, sono diventati ambasciatori attivi del digitale.
Precursori silenziosi del lavoro del futuro: agile, flessibile, nomade e inclusivo.
La rivoluzione freelance
Con queste caratteristiche è nato anche Freelance Network Italia, quando ancora pochi parlavano di freelance e quasi nessuno di una rete per loro.
Mentre la maggior parte delle imprese si sta già organizzando per consolidare i processi da remoto, limitare gli spazi e creare collegamenti globali grazie al web, il lavoro dipendente muta pelle e crescono diverse forme e contratti di collaborazione.
E alcune aziende optando per l’ufficio esclusivamente virtuale.
Secondo la Ricerca LinkedIn Jobs on the Rise 2021 Italia nel 2020 la categoria dei freelance digitali ha registrato un incremento pari al 72%, con giornalisti e commerciali che si sono convertiti a nuove professioni legate alla creazione di contenuti per il web.
Le competenze principali? Gestione di contenuti, Social Media Marketing, creazione di podcast, scrittura creativa, copywriting e piani editoriali per Instagram.
Da qui il proliferare di piattaforme marketplace per far incontrare domanda e offerta.
Come saranno le collaborazioni nel lavoro del futuro?
Nel futuro il cambiamento in atto creerà ambienti di lavoro aperti e flessibili in cui potranno collaborare:
✔ baby boomers, millennials e generazione Z con competenze diverse e linguaggi diversi
✔ dipendenti, contractor e freelance con modalità di lavoro diverse.
L’età anagrafica dovrà superare i limiti della conoscenza. Per continuare a essere attivi nel mondo del lavoro e rispondere alla domanda di professionalità sarà necessario:
- raggiungere competenze elevate nel digitale accanto a una maggiore consapevolezza della necessità di formarsi e
- rimanere aggiornati sulle tendenze del mercato in cui operiamo.
Secondo le previsioni occupazionali nel periodo 2019 – 2023 del rapporto annuale Excelsior confezionato da Unioncamere e Anpal, da qui al 2022 saranno richiesti 2,5 milioni nuovi occupati, fra dipendenti e autonomi, e oltre il 70% di questa forza lavoro dovrà possedere competenze elevate per ricoprire mansioni specialistiche e tecniche.
L’investimento sulla formazione sarà indispensabile e interesserà tanto le aziende quanto i liberi professionisti.
In un’epoca di forti incertezze come quella attuale, si aprono nuovi scenari occupazionali.
Da un lato i dipendenti, sempre meno per numero di contratti, che devono evolvere in rapporti professionali più orizzontali , orientati alla produttività nel rispetto dei tempi e degli obiettivi.
Dall’altro i freelance, che potranno lavorare anche in o per l’azienda, accanto alla normale forza lavoro, con condizioni guidate dal raggiungimento degli obiettivi, ma una gestione del tempo e delle procedure in autonomia. E non in subordinazione. Accanto ad altri clienti.
E infine i contractor. Una forza lavoro ancora da noi poco nota che prevede un accordo lavorativo di più mesi continuativi con l’azienda.
Una sorta di dipendente temporaneo che può operare da remoto o in presenza per più clienti contemporaneamente.
Quale sarà la tendenza
In generale la tendenza sarà di riconquistare il benessere grazie a rapporti di lavoro reciprocamente vantaggiosi e allineati sulla reciproca alleanza.
Obiettivo sarà la ricerca di un nuovo equilibrio tra vita privata e lavorativa, senza attendere per forza l’età pensionabile.
Se dunque sei arrivato fin qui a leggere e sei un freelance o vorresti presto esserlo, l’invito è a fare della formazione il primo passo verso il cambiamento.
Per questo Freelance Network Italia ha ideato un’Academy apposta per te. Per rispondere alle tue esigenze di trasformazione in un percorso interamente da remoto.