ChatGPT per i giornalisti: come si usa, quali risultati, cosa cambia nella professione
Scrivere con chatGPT: ma davvero si possono creare articoli come se li scrivesse un giornalista? Come sono?
E ancora: si può trovare lavoro utilizzando ChatGPT? Quali potrebbero essere i vantaggi per un freelance?
Molti ne parlano, pochi lo usano. Abbiamo voluto testare ChatGPT per familiarizzare con l’Intelligenza Artificiale. Dopo essermi loggato utilizzando la gmail che consente di avere a disposizione tutto ciò che l’ecosistema Google offre a chi lo sceglie, ho indicato l’argomento di un articolo.
Aiutami a scrivere un articolo su ChatGPT per giornalisti italiani
La risposta: “certo, con piacere! Ecco un possibile articolo su ChatGPT per giornalisti italiani” (incluso anche il suggerimento del titolo):
ChatGPT: la nuova frontiera dell’intelligenza artificiale
L’intelligenza artificiale sta rivoluzionando il mondo, e una delle sue applicazioni più interessanti è quella dei cosiddetti chatbot: programmi in grado di conversare con gli utenti in modo naturale e fluido. Tra questi, uno dei più avanzati è ChatGPT, sviluppato da OpenAI.
Ma cos’è ChatGPT? Si tratta di un sistema di elaborazione del linguaggio naturale (Natural Language Processing, o NLP) basato su una rete neurale artificiale chiamata GPT, acronimo di “Generative Pre-trained Transformer”. In pratica, ChatGPT è stato “addestrato” su un vastissimo corpus di testo in lingua inglese (dai social media ai libri), in modo da apprendere automaticamente le regole della grammatica, la sintassi e il significato delle parole.
Il risultato è impressionante: ChatGPT è in grado di rispondere a domande, fornire informazioni, fare battute e persino “conversare” su argomenti complessi come la filosofia o la scienza. Tutto questo grazie alla sua capacità di generare frasi in modo autonomo e coerente, sulla base delle informazioni fornite dall’utente.
Ma le potenzialità di ChatGPT non si fermano qui. Grazie alla sua architettura modulare, infatti, il sistema può essere adattato a diversi contesti e utilizzi. Ad esempio, è possibile utilizzarlo per migliorare l’assistenza clienti online, creare chatbot personalizzati per siti web o app, o addirittura per sviluppare nuove applicazioni nell’ambito della sicurezza informatica o della medicina.
Naturalmente, come ogni sistema di intelligenza artificiale, ChatGPT solleva anche alcune questioni etiche e di sicurezza. Ad esempio, è importante che le conversazioni siano sempre chiare riguardo al fatto che si sta parlando con un chatbot, e non con un essere umano. Inoltre, c’è sempre il rischio che il sistema possa essere utilizzato per scopi fraudolenti o dannosi, come ad esempio la diffusione di fake news o l’attacco a sistemi informatici.
Tuttavia, il potenziale di ChatGPT per migliorare la comunicazione tra le persone e semplificare molte attività quotidiane è enorme. Non è un caso che il sistema sia già stato utilizzato da grandi aziende come Microsoft e Amazon, o che sia al centro di numerosi progetti di ricerca in tutto il mondo.
In sintesi, ChatGPT rappresenta una delle frontiere più interessanti dell’intelligenza artificiale, e una delle applicazioni più concrete e utili dei chatbot. Non resta che aspettare di vedere quali sviluppi avrà in futuro, e come potrà cambiare la nostra relazione con le macchine e con il mondo digitale.
E, attenzione, l’articolo viene proposto completo e pronto per essere inviato alla redazione o pubblicabile sul sito della testata con cui si collabora. Corredato dalla firma dell’autore…
Dell’argomento scrivere con ChatGPT si è occupata, nel gennaio 2023 anche la collega Emily Pomponi sul suo giornale, il Resto del Carlino. A questo link le sue considerazioni.
ChatGPT per i freelance
Per andare più a fondo, ho digitato l’argomento di un altro articolo, introducendo la parola “freelance”. Ho quindi superato la prima richiesta che era sscrivere un articolo su ChatGPT per giornalisti italiani. Ecco la mia richiesta: “Chat GPT per freelance”
Se sei un freelance, ChatGPT può essere un’ottima risorsa per migliorare il tuo lavoro e la tua produttività. Ecco alcune possibili applicazioni.
Assistenza clienti: se lavori nel settore del customer service, puoi utilizzare ChatGPT per automatizzare alcune delle risposte più comuni ai clienti, come ad esempio le informazioni sulle politiche di reso o sui tempi di spedizione. In questo modo, potrai gestire le richieste in modo più rapido ed efficiente, lasciando più tempo per le questioni più complesse.
Supporto tecnico: se sei un tecnico informatico o hai un’attività legata alla tecnologia, puoi utilizzare ChatGPT per fornire risposte immediate alle domande dei tuoi clienti. Ad esempio, puoi creare un chatbot personalizzato che risponde alle domande sui prodotti o sui servizi che offri, aiutando i tuoi clienti a risolvere i problemi in modo più rapido.
Gestione del tempo: se sei un freelance, il tempo è il tuo bene più prezioso. Puoi utilizzare ChatGPT per creare un assistente virtuale che ti aiuti a gestire il tuo tempo, inviandoti promemoria per le scadenze, pianificando le tue giornate in base alle tue esigenze e gestendo le tue attività in modo più efficiente.
Redazione di contenuti: se sei uno scrittore o un copywriter, puoi utilizzare ChatGPT per generare idee per i tuoi articoli o per i tuoi post sui social media. Ad esempio, puoi utilizzare il sistema per generare suggerimenti sui titoli, sugli argomenti da trattare o sulla scelta delle parole chiave.
Traduzione: se lavori nel settore della traduzione, puoi utilizzare ChatGPT per automatizzare alcune delle attività più ripetitive, come ad esempio la correzione automatica delle parole o la traduzione di frasi comuni. In questo modo, potrai gestire i tuoi progetti in modo più rapido ed efficiente, lasciando più tempo per le attività più complesse.
In sintesi, ChatGPT può essere un’ottima risorsa per migliorare la tua produttività e semplificare alcune delle attività più ripetitive del tuo lavoro di freelance. Non esitare a sperimentare con il sistema e a scoprire nuovi modi per utilizzarlo al meglio delle tue esigenze.
ChatGPT può essere utilizzato dai freelance per trovare lavoro in diversi modi:
Ricerca di offerte di lavoro: esistono numerosi siti web e piattaforme di lavoro freelance che utilizzano ChatGPT per aiutare i clienti a trovare i lavoratori più adatti alle loro esigenze. Ad esempio, su siti come Upwork o Freelancer, puoi utilizzare ChatGPT per cercare le offerte di lavoro che corrispondono alle tue competenze e ai tuoi interessi.
Creazione di un profilo professionale: se sei un freelance, puoi utilizzare ChatGPT per creare un profilo professionale che ti permetta di mostrare le tue competenze e le tue esperienze ai potenziali clienti. In questo modo, sarai più visibile agli occhi dei clienti e potrai attirare più lavori.
Assistenza alla ricerca di lavoro: ChatGPT può essere utilizzato anche per aiutarti nella ricerca di lavoro. Ad esempio, puoi utilizzare il sistema per cercare offerte di lavoro in base alle tue competenze e alla tua esperienza, oppure per ricevere consigli sulla stesura del curriculum o sulla presentazione delle tue competenze ai potenziali clienti.
Collaborazioni con altri professionisti: ChatGPT può essere utilizzato anche per entrare in contatto con altri professionisti del tuo settore e cercare collaborazioni per progetti specifici. Puoi utilizzare il sistema per cercare professionisti con le competenze necessarie per completare un progetto e inviare loro una richiesta di collaborazione.
In sintesi, ChatGPT può essere un’utile risorsa per i freelance che cercano lavoro, offrendo diverse opzioni per trovare nuovi clienti e progetti. Tuttavia, è importante ricordare che ChatGPT non garantisce il successo nel trovare lavoro, ma può essere utilizzato come strumento di supporto alla ricerca di lavoro.
Sull’argomento ChatGPT, di grande attualità, l’Ordine dei giornalisti della Lombardia propone un corso di formazione. Tra le novità, il fatto che sia online, a numero chiuso e a pagamento, anche se si tratta di una cifra “simbolica”. Certamente un grande passo avanti, sia per le modalità, sia per il tema che sarà affrontato. L’evento formativo è andato velocemente sold out e sarà replicato nei prossimi mesi. Per saperne di più conviene tenere monitorato il sito Odg Lombardia, fresco di restyling nella grafica e nei contenuti.
Sarà in ogni caso utile per approfondire l’argomento scrivere con ChatGPT.
Nella spiega che accompagna il post dedicato al corso, sul sito dell’Ordine si legge:
“I nuovi sistemi di intelligenza artificiale basati su reti neurali – come ChatGPT – possono cambiare il giornalismo. Secondo molti esperti siamo all’inizio di una svolta, paragonabile a quella del web e dei social, di cui non intravediamo gli esiti. Quali i rischi e le opportunità? Quale valore può apportare ChatGPT al lavoro quotidiano di chi fa informazione? Come può aiutare chi scrive un’inchiesta, chi deve assemblare e interpretare dati statisticamente complessi o intende fare previsioni sull’evoluzione di un fenomeno sociale?”
“Per rispondere a queste domande, l’OgL ha organizzato un corso in collaborazione con il consorzio Cefriel del Politecnico di Milano, uno dei migliori centri di competenza italiani in tema di digitale. Il corso è in programma il 21 Marzo, dalle 10 alle 13, in formato streaming (massimo 70 partecipanti), e sarà tenuto dal professore Luca Mari, docente presso l’Università Cattaneo – LIUC ed esperto di sistemi di intelligenza artificiale”.
“Il corso costerà 35 euro, e come abbiamo spiegato in questo articolo, è il primo esperimento di corsi a pagamento organizzati dall’ordine della Lombardia. L’obiettivo è democratizzare l’offerta, cioè offrire a un prezzo simbolico corsi che sul mercato costerebbero – come in questo caso – almeno 10 volte in più”.
Interessanti le sottolineature che vengono proposte, sempre nello stesso post, a chi ha voglia tempo di leggerle.
La rete neurale creata da OpenAI è stata resa disponibile dal 30 novembre al 2022 in una prima versione gratuita e da febbraio in una versione ad abbonamento. Da allora, in accordo a statistiche non ufficiali oltre 100 milioni di persone ne hanno fatto uso, rendendolo il sistema con la più rapida diffusione nella storia del web.
Il comportamento di ChatGPT, spesso così sofisticato da essere indistinguibile da quello di un esperto umano, è il risultato non di algoritmi programmati nel software, ma di un complesso processo di addestramento realizzato su un’enorme quantità di testi: la rete neurale è stata così istruita non solo su cosa rispondere ma anche su come farlo, e da questo deriva la sua capacità di usare diverse lingue e diversi registri linguistici, e perfino di saper dialogare su piani metalinguistici e metacognitivi.
Pur non essendo né il primo né l’unico chatbot prodotto nei laboratori di ricerca e sviluppo di intelligenza artificiale, ChatGPT ci sta dimostrando concretamente che numerose attività intellettuali, incluse alcune rilevanti per la professione giornalistica, possono essere oggi realizzate con il supporto efficace di sistemi sintetici, che in qualche caso potrebbero anche sostituire gli esseri umani, prospettando scenari anche davvero rivoluzionari.
Si stima che il cervello umano abbia 1011 neuroni, ognuno con 104 sinapsi, e dunque 1015 connessioni. GPT-3, su cui ChatGPT è basato, ha 1011 connessioni ma questo dato è destinato ad aumentare nelle prossime versioni, se si considera che GPT-2, rilasciato nel 2019, aveva 109 connessioni.
Grande, vediamo in dettaglio di cosa si occuperà il corso dell’Ordine giornalisti della Lombardia:
- cosa “c’è dentro la scatola” di ChatGPT, cioè come è costruito;
- cosa è utile sapere per usarlo appropriatamente;
- se e come Chat GPT cambierà il nostro modo di fare ricerche, di mettere in connessione dati e fatti e perfino di scrivere un articolo o realizzare un video;
- se e come, dunque, potrà innovare il modo di fare il giornalista.
Anche noi di Freelance Network Italia, curiosi da sempre verso ciò che è nuovo, digitale e utile, approfondiremo e sperimenteremo Chat GPT.
Non solo per verificare sia possibile scrivere un articolo su ChatGPT per giornalisti italiani.
Abbiamo comunque la consapevolezza che resta indispensabile l’elemento umano per sistemare la formulazione dei testi, verificare i dati in essi contenuti, ampliarli con notazioni personali e link scelti in quanto giudicati in linea con i contenuti proposti.
Se qualcuno tra i lettori di questo articolo avrà tempo, modo e voglia di scriverci le sue riflessioni, saremo lieti di raccoglierle e ospitarle in un articolo “scritto da voi”, per noi, su questo blog. Con buona pace dell’Intelligenza Artificiale.
Fabio Benati